Seconda parte SEZIONE 3 – Aumentare le competenze per migliorare l'attività della BCU
3.3 Trend nazionale della presenza di avifauna e dei bird e wildlife strike
Rispetto all’anno precedente, quando a causa della pandemia di Covid-19 e del relativo lockdown, il traffico aereo ha subito un calo pari al -72,5% di passeggeri negli aeroporti italiani, il 2021 ha visto un parziale incremento del traffico con un aumento del 34% del numero di voli rispetto all’anno prima. Ciò ha chiaramente determinato anche un aumento del numero degli impatti. In tutto 1.617 eventi di wildlife strike sono stati registrati nel 2021; di questi 1.499 con uccelli (93%, incluse le specie non identificate) e 118 con mammiferi (7%). Di tutti gli eventi registrati nel corso del 2021 gli impatti multipli sono stati il 6% del totale, quelli con danneggiamento il 2%, gli impatti che hanno generato un effetto sul volo il 3% mentre le ingestioni nei motori sono state il 7%.

Vista l’entrata a pieno regime del sistema elettronico di segnalazione obbligatoria degli eventi di safety, denominato eE-MOR (migrato in ECCAIRS2 alla fine del 2021), è stato possibile migliorare ancora di più la qualità e la quantità dei dati di reporting, raccogliendo dati più numerosi, precisi, completi e quindi più rispondenti alla realtà. È per questo motivo che a partire dal 2017 i dati riportati dai gestori sono stati integrati da quelli registrati nel database eE-MOR/ECCAIRS2.
Il grafico mostra le specie o i gruppi di specie coinvolte nei wildlife strike.
Le segnalazioni di specie sconosciute sono prime nella classifica in quanto sono prevalentemente generate dai piloti, che a causa della velocità dell'aeromobile spesso non sono in grado di valutare o riconoscere la specie pur accorgendosi dell'impatto.
Un altro motivo per il quale si associano specie sconosciute ai BSRF è dovuto alla quota di impatto, prossimo o superiore ai 300 piedi. Infatti questi impatti generalmente avvengono fuori dal sedime aeroportuale rendendo impossibile il ritrovamento delle carcasse e quindi l'identificazione della specie.
Nella classifica delle specie conosciute per impatti degli ultimi anni si trovano la rondine/rondone, seguita da gabbiani e gheppi.
Confermata la massima incidenza di wildlife strike all'alba, con un picco alle 6:00 del mattino e con variazioni orarie legate alle stagioni. Questo corrisponde al periodo della giornata di massima attività degli uccelli selvatici.
Da maggio ad agosto l'aumento nella frequenza mensile degli impatti per le specie o i gruppi di specie è legato alla fase riproduttiva e quella immediatamente successiva con l'abbandono dei nidi da parte dei soggetti giovani.
La stessa posizione geografica dell'Italia offre abbondanti siti di nidificazione incentivati anche dalle recenti variazioni climatiche.





Una cornacchia nidifica nell'APU di un aeromobile in day-stop.




Nido di codirosso trovato nei flap di un aeromobile parcheggiato. Le uova di codirosso, piccolo passeriforme che ama nidificare in piccoli pertugi, hanno un caratteristico colore azzurro.

Nido di vespa muratrice (sotto a sinistra) nel tubo di Pitot (a destra, nel dettaglio) . Le vespe muratrici costruiscono nidi di fango nei quali depongono le uova.
3.4 La presenza di avifauna nel tuo aeroporto
Il gestore aeroportuale entro il 15 febbraio di ogni anno è tenuto ad inviare una relazione annuale Wildlife Strike (riferita all'anno precedente) ad Enac, per l'analisi e la verifica dei risultati della locale strategia antifauna. I contenuti della relazione annuale Wildlife Strike illustrano la locale organizzazione per la mitigazione del rischio WS, analizzano il lavoro effettuato e anticipano eventuali azioni per il periodo successivo.
Enac annualmente pubblica sul proprio sito web una sintesi di tutte le relazioni ricevute dai gestori aeroportuali.
I seguenti dati e grafici sono estratti dal report annuale di Forlì del 2022.

Lo scalo aeroportuale di Forlì è inserito in una complessità di habitat di carattere ecotonale, capace di sostenere comunità ornitiche strutturate, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. Le cause possono essere individuate nell’estrema eterogeneità ambientale in cui è inserito lo scalo. L’aeroporto si trova tra: un contesto urbano con abbondanza di piccioni, elementi di ruralità diffusa con presenza di cornacchie e fagiani. Le zone esterne limitrofe con vasche e oasi che richiamano anatidi, laridi e caradridi (come pivieri e pavoncelle).


Gli avvistamenti della fauna in airside dell'anno 2022 confrontati con gli stessi del 2021 rendono una notevole diminuzione da 23.553 si è scesi a 11.977. Nel dettaglio, sempre nel confronto tra l'anno 2022 e l'anno 2021, si registrano notevole diminuzione della presenza dello storno da 11.500 a 1.800. Sempre con un confronto degli anni 2022 e 2021 si registra un aumento delle presenze di aironi guardabuoi da 2.000 a 3.500 e del gabbiano comune da 100 a 553.




Lo scalo aeroportuale di Forlì nel 2022 ha registrato 8.975 movimenti con zero wildlife strike. Sulla base delle abbondanze medie delle specie presenti in aeroporto, del numero degli impatti per specie, degli effetti sul volo dei e del traffico aereo, il BRI2 determina il rischio W.S. cui è esposto l'aeroporto di Forlì per l'anno 2022 che è pari a 0.00. Confrontando tale valore con il BRI2 dei due anni precedenti (0.00 e 0.00) si ottiene un trend costante e nullo.


Quanto riportato in questi grafici coincide con l'idea che avevi riguardo alla presenza di fauna selvatica nel tuo aeroporto?

3.5 Le fonti attrattive nel tuo aeroporto
Secondo quanto riportato nella relazione naturalistica annuale risulta che le principali fonti attrattive nell'Aeroporto di Forlì nell'ordine sono:
VEGETAZIONE ERBACEA
Le aree a prato ( in foto sotto) rappresentano la tipologia fisionomico-vegetazionale più diffusa in assoluto in ambito aeroportuale.
L' attrattiva nei confronti della fauna selvatica consiste nel fatto che molte specie di uccelli e mammiferi di media taglia vi trovano cibo (erba, semi, invertebrati, piccoli mammiferi,...) e rifugio (si pensi a conigli e lepri) con l'indubbio vantaggio di godere di un'ottima visuale dei luoghi contro potenziali predatori.

Nella foto sopra, le condizioni dell'erba a sud della pista e in prossimità della testata 30, ove è visibile la presenza di erba medica: questa appartiene alla famiglia delle leguminose, e risulta essere molto appetibile per molte specie di insetti e micromammiferi che a loro risultano attrattivi per la fauna.

ALBERI ED ARBUSTI
La vegetazione spontanea erbaceo-arbustiva costituita da incolti, arbusteti e cespuglieti può fornire cibo (bacche, frutti, invertebrati, micromammiferi, ...), rifugio (da intemperie e predatori) e siti di nidificazione per molta fauna selvatica. Tale attrattiva è attualmente presente soprattutto nell'area indicata nella foto a lato.


All’interno del sedime aeroportuale di Forli si registrano diverse piantumazioni di alberi ornamentali e da frutto presenti in ristrette areei dentificate nella foto aerea sopra:
1. Alberi ornamentali e da frutto a sud della pista in zona TWR;
2. Arbusti spontanei a sud est della pista;
3. Alberi ornamentali a nord della pista presso la caserma dei Carabinieri e nelle sue vicinanze;
4. Alberi ornamentali a nord dell’Apron;
5. Alberi e arbusti infestanti a nord est della pista.
Se osservi nidi come in foto sopra nella vegetazione segnali nelle note della scheda di monitoraggio e fallo presente al Coordinatore BCU!
CANALI DI DRENAGGIO E RISTAGNI IDRICI
I canali o fossi di drenaggio delle acque e gli accumuli idrici costituiscono una forte attrattiva nei confronti della fauna selvatica come uccelli (anatre, aironi,...) e mammiferi (nutrie, ratti, arvicole,...) legati agli ambienti umidi. Il sistema di raccolta e canalizzazione delle acque all'interno del sedime aeroportuale è risultato fortunatamente non attrattivo per i volatili grazie al mantenimento in buono stato di efficienza.

Nelle immediate vicinanze del sedime aeroportuale, a nord est della pista,è presente un canale di deflusso del Fiume Ronco, che attraversa l’aeroporto passando sotto terra e tornando in superficie nella zona a sud est della pista, appena al di fuori del sedime aeroportuale.Questo canale rimane per la maggior parte dei mesi dell’anno in asciutta e si riempie solamente inseguito a prolungati periodi di pioggia. Si segnala inoltre la presenza all’interno del sedime di un’area prativa con ristagni d'acqua nel periodo invernale ove spesso stazionano aironi cenerini (in foto sopra).
MICROFAUNA E INSETTI

Piccoli mammiferi sono una delle principali fonti di cibo di rapaci ed aironi in aeroporto (nella foto un'arvicola).



Altre specie di microfauna che si trovano nell'erba spesso contribuiscono a richiamare uccelli, soprattutto gheppi e aironi guardabuoi. Molte di queste appartengono all'ordine degli ortotteri (grilli e cavallette, soprattutto nel periodo estivo) come quelli in figura a lato.

Se osservi una concentrazione anomala di insetti segnalalo nelle note della scheda di monitoraggio e fallo presente al Coordinatore BCU!




Cavalletta


MANUFATTI
Osserva sempre con attenzione tutti i manufatti (pali, antenne e tabelle di segnalazione) su cui gheppi, poiane ed altri uccelli possono posarsi. Se noti che alcuni manufatti in particolare sono preferiti dagli uccelli segnalali con la APP e fotografali.







Le informazioni e i dati sono stati ottenuti grazie al lavoro dell'Operatore BCU, a ciò che quotidianamente è stato riportato nelle schede di monitoraggio.

Hai altre cose da segnalare?


Gheppio
Le zone attrattive esterne da ritenersi a maggior rischio sono quelle individuate nelle immediate vicinanze del sedime aeroportuale a sud est entro i 3 km, in particolare:
•la Zona Speciale di Conservazione denominata “Meandri del Fiume Ronco” (ZSCIT4080006). Quest'area che comprende una serie di laghetti e le vasche di raccolta dell’acqua di un ex zuccherificio, consente lo stazionamento, soprattutto nel periodo invernale di varie specie di uccelli acquatici sia ardeidi che anatidi.
•In prossimità dell' Oasi di Magliano “ I fiordalisi Golf Club” sussiste un grande dormitorio di cormorani ed aironi negli alberi che circondano il laghetto.
Ed ora l'ultimo sforzo...
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Dove viene pubblicata la Relazione Annuale ENAC, sintesi delle relazioni inviate dai gestori aeroportuali degli scali italiani?
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Quali sono le specie conosciute che fanno più birdstrike in Italia secondo l'ultima Relazione Annuale ENAC?
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Quali sono le specie conosciute che hanno fatto più impatti su Verona negli ultimi 3 anni?
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Qual è il periodo con maggior numero di impatti su Verona?
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Quali sono le fonti attrattive interne dell'Aeroporto di Verona?
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